venerdì 29 marzo 2013

Diritto di replica


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> Non è vero che ti ho scambiato per un altro. Stavo facendo un gioco, lo avevo annunciato, volevo farti vedere che potevo anch’io esprimere rabbia, che ne avevo diritto anch’io. Ma so perfettamente che non credi che Grillo, Bersani e Berlusconi siano la stessa cosa. Non mi sono spiegata bene, presa dall’euforia retorica. 
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> Non c’è dubbio che tu abbia regione. Nessuno (come dici giustamente tu neanche Grillo) si aspettava questo risultato elettorale. Nessuno, neanche Bersani e questa è sicuramente una sua responsabilità. Un buon politico dovrebbe essere in grado di prevedere questi eventi e dovrebbe avere la capacità di arginarli.
Però confesso che io la soluzione non la vedevo e non la vedo neanche adesso a posteriori. Voglio dire che non sono sicura, anche adesso che abbiamo il risultato in mano, che ci fosse un modo sicuro per cambiarlo. Purtroppo la vita scorre in un verso solo e non ci è dato tornare indietro e vedere come sarebbe andata se avessimo fatto altrimenti. Tu sei sicuro che votando Renzi avremmo vinto? Può darsi. Non capisco bene perché, ma può darsi. Sono d’accordo che Renzi avrebbe forse ottenuto i voti dei più moderati, diciamolo chiaramente dei “cattolici”. Forse è vero. Però l’Ulivo in un recentissimo passato è stato accusato di aver strizzato troppo l’occhio ai democristiani e aver per questo perso tutta la sinistra e quindi aver perso le elezioni. Cosa è cambiato da allora? Non molto mi pare. Allora dovevamo essere più di sinistra ora avremmo dovuto essere più di destra. Può darsi, ma forse il problema è che una coperta sola non basta per tutte queste anime. Personalmente se si deve comunque perdere, preferisco un PD più laico come quello rappresentato da Bersani. Se si deve perdere. Se invece si riesce a vincere, Renzi mi va benissimo, il problema è che non sono sicura che si sarebbe vinto. Purtroppo la sinistra a sinistra del PD è cos’ schizzinosa!
Monti è stato una sorpresa. Non perché improvvisamente abbiamo scoperto che è di destra. Lo abbiamo sempre saputo. Ma io non penso che la destra sia per principio il demonio, penso che sia solo (in teoria, e cioè quando è una destra normale) un modo diverso di vedere il mondo. Diverso dal mio, ma non per questo assolutamente inaccettabile (se è una destra normale). Io credo che sia necessaria l’alternanza, sempre, proprio perché non credo che ci sia da una parte il bene e dall’altra il male. Non l’ho mai creduto, neanche quando ero molto giovane, ora ancora meno. Quindi il “bene” che sta troppo al potere facilmente degenera in male e il “male” ha sempre qualcosa da insegnare. Quindi la destra di Monti andava bene, in quel momento, dato che l’Italia stava per precipitare e la sinistra, più responsabile, sarebbe stata disposta ad appoggiare un governo di destra (una destra normale) mentre la destra (quella anormale che ci è toccata a noi) non avrebbe mai appoggiato un governo di sinistra. Monti avrebbe potuto far capire agli italiani che si poteva correggere una caratteristica, questo sì solamente italiana: la totale assenza di una destra presentabile.
Tu giustamente ironizzi sulla popolarità di Monti.  Si è capito subito (io almeno l’ho capito) che Monti avrebbe fatto perdere consensi alla sua parte, perché stava facendo un gioco sporco che alla destra (normale) che avrebbe dovuto votarlo (la destra “anormale” aveva già il suo leader) non è piaciuto (in un certo senso questa è una cosa positiva, vuol dire che ci sono “normali” elettori di destra e questa è una cosa molto positiva). Se avesse accettato, come io mi aspettavo lo ammetto, di rimanere fuori, il suo movimento avrebbe tolto un po’ di ossigeno alla destra “anormale”. Perché la destra italiana è molto più ideologica della sinistra: tutto, ma proprio tutto, pur di non votare a sinistra, così la pensano molti. Durante il suo mandato Monti però è rimasto sempre sopra il 50% dei consensi con punte bulgare. Il PD è stato preso in contropiede. Avrebbe dovuto prevederlo? Sì, forse sì. Ma devi ammettere che ha sorpreso tutti, ha sorpreso anche coloro che avrebbero voluto sostenere il suo movimento, infatti il consenso nei suoi confronti è precipitato. Si sarebbe dovuto prevedere, ma non era così facilmente prevedibile.
Comunque ammettiamo che si fosse previsto. Verso chi avrebbe dovuto rivolgere le sue attenzioni il PD? Dov’è che non ha guardato? Io non lo capisco. Davvero.

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> Lo so che tu non ne fai un discorso generazionale. Tu non lo fai perché sai che è stupido. Il problema è che anche alcuni di coloro che invocano esplicitamente il discorso generazionale sanno che è stupido ed è proprio per questo (più o meno consapevolmente) che lo fanno. La politica è diventata soprattutto la capacità di vendere un prodotto. Dovrebbe esistere, come nella pubblicità, un reato di “politica ingannevole”.
Leggo da Wikipedia e mi diverto a immaginare che dovunque c’è la parola “pubblicità” venga sostituita da “politica”:

“La pubblicità ingannevole (la politica ingannevole) è "qualsiasi pubblicità (politica) che in qualunque modo, compresa la sua presentazione, sia idonea a indurre in errore le persone fisiche o giuridiche alle quali è rivolta o che essa raggiunge e che, a causa del suo carattere ingannevole, possa pregiudicare il loro comportamento economico (politico) ovvero che, per questo motivo, sia idonea a ledere un concorrente", articolo 20 del decreto legislativo 206/2005 dell'ordinamento italiano.

Che bello se ci fosse una legge così per la politica! Allora si potrebbe dire a Grillo: scusi, ma lei ha vinto le elezioni dicendo che non avrebbe mai fatto un partito, quindi se non vuole incorrere nel reato di “politica ingannevole” i deputati del suo movimento che non è un partito in Parlamento non ci possono stare. (Sia chiaro, non è che non voglio i deputati M5S in Parlamento, vorrei solo che ci fossero perché hanno accettato di concorrere onestamente, rispettando le regole) Scusi, ma lei ha vinto la concorrenza con lo slogan “una testa-un voto” e ora perchè i suoi (sono suoi? non lo so, ma sembrano suoi) parlamentari non hanno diritto di votare come vogliono? Ecc. ecc. ecc. Lo so, hai ragione, si ha l’impressione che Grillo sia il male minore, che poteva andare peggio, che questi che hanno votato Grillo “non sono tutti così male” e “sennò chissà che avrebbero fatto”.
Io però non capisco, davvero, se non sono così male perché avrebbero dovuto fare chissachè se non ci fosse stato Grillo? Perché non avrebbero potuto fare quello che facciamo io e te e cioè pensare che le cose sono complicate, che un partito deve “contentare” milioni di persone e quindi cercare compromessi, mediazioni, fare politica insomma? Cosa si aspettano adesso? Io sono abbastanza convinta che, se avranno il coraggio di ammetterlo, si renderanno presto conto che se uno vuole davvero fare qualcosa deve mediare. Insomma la misura della loro buona fede si misurerà nei fatti: se bloccheranno tutto o sono stupidi o in malafede, se permetteranno di fare qualcosa, con il PD o contro, saranno avversari o alleati leali.
Comunque, per la cronaca (non la storia: è passato così poco tempo!) quello che ora si dice del M5S si diceva anche (più o meno) della Lega: ha saputo capire il malcontento, anche della gente di sinistra! Ed era vero, come è vero per il M5S. Ma ora come allora, capire il malcontento e cavalcarlo in modo incosciente è una cosa e capire il malcontento e cercare di alleviarlo un’altra. La prima è facile e dà risultati immediati a basso costo, la seconda è difficile quando non impossibile ed è costellata di frustrazioni.
O forse, anche questa è una possibile ipotesi (nel mondo dei se e dei ma ci si può solo perdere!), se non ci fosse stato Grillo il PD avrebbe stravinto e questo potrebbe non piacere a tante persone, tante persone con tanti soldi, tante persone che hanno tanti privilegi da difendere. Grillo pensa che quelli che scrivono sulla rete contro la sua politica distruttiva siano pagati. E se fossero pagati quelli che scrivono a favore?
Ma tornando ai giovani e al giovanilismo. E’ uno slogan facile. E’ lui che parla di giovani, non tu, lo so. E’ lui perchè sa che questo slogan è facile, fa presa, non necessita di pensare. Questa è l’unica analogia che vedo tra lui e Renzi. Io preferirei che si riuscisse a vincere senza “politica ingannevole”. Non so fino a che punto sono disposta a “ingannare” pur di vincere. Forse questo è il mio problema. Però io Renzi lo avrei votato e lo voterei (forse dovrei dire, lo voterò) anche se penso che Bersani sia vittima di una ingiustizia. Sia vittima del fatto che in Italia (ma penso anche nel resto d’Europa) essere onesti (anche nel non propinare “politica ingannevole”) non paga. La serietà non paga e Bersani ha scommesso sulla serietà, così come ho fatto io. Non abbiamo i voti e quindi abbiamo perso, però, in assenza di una palla di vetro, era una scommessa che io mi sentivo di fare. Si poteva vincere. C’è mancato poco (lo so non basta). Ma se avessimo vinto così, con la serietà e l’onestà l’Italia avrebbe avuto una svolta. Sarebbe stata una vera rivoluzione. Con Renzi no. Renzi è il nostro berlusconino, il nostro grillino. Non fraintendermi di nuovo, solo nello stile. Però lo stile conta. Perché lo stile seleziona. Però, siccome la politica è compromesso, checchè ne pensi io, se è necessario che ci sia qualcuno che abbia il coraggio di “ingannare” lo accetterò. Sarò un po’ più triste, ma lo accetterò. Sicura che Renzi (con dietro tutto il PD) è infinitamente migliore sia di Grillo che di Berlusconi e molto molto migliore di Monti.

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> Io non volevo darti responsabilità personali, volevo solo dire che sarebbe stato importante parlare. E’ difficile. Guarda quello che succede a noi due, a te e a me: lunghissime lettere per avere sempre la sensazione di non essere capiti. Non è facile per i dirigenti di un grande partito che ha delle enormi responsabilità capire le esigenze di chi lo vota. Parlare, sempre, farebbe molto bene al PD. Lo so è difficile. Uno pensa di non aver nulla da dire, ma è un dovere provarci. 
Non parlavo della tua posizione personale. Vuoi che non sappia com’è difficile la vostra vita? Ho un figlio della tua età e ti garantisco che ha molte difficoltà. Però ognuno ha avuto le sue. Quando io avevo la tua età c’era il terrorismo, la minaccia di una guerra nucleare, la polizia che faceva volare gli anarchici dalle finestre (vabbè quello era un po’ prima), le bombe nelle stazioni, i mediatori democristiani uccisi dalle BR. Si stava decisamente meglio economicamente (non io come ben sai nostro padre ha deciso di tagliarmi i viveri a metà del percorso universitario, senza nessun motivo, dato che mi sono laureata in 4 anni, era il 1976 e poco dopo mi sono sposata… a 22 anni). Però da questo punto di vista l’atmosfera era migliore, credo. Si vedeva un futuro. Non so come sia per voi (io adesso il futuro non lo vedo più tanto per altri motivi), ma mi sembra che in effetti siate più…tristi!

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> In parte ho già risposto a quello che dici in questa parte, ma voglio dirti che mi sento accusata molto ingiustamente. Io non ho mai demonizzato nessuno. E’ proprio quello che non ho mai fatto e che non mi piace vedere fare (se ti riferisci alla prima parte della lettera era, ripeto, un esercizio retorico). Grillo e i grillini sì invece. Loro sì che demonizzano. E’ questo quello che mi lascia perplessa, anzi che mi fa disperare: come diavolo fanno queste persone a convincere tutti dell’opposto della verità? Loro demonizzano e sostengono di essere demonizzati. Loro non rispettano le regole e accusano gli altri di scorrettezze. Loro faranno molto male al paese portandolo, loro e solo loro, verso nuove elezioni e daranno la responsabilità ad altri. Questo mi fa impazzire.
Vediamo come stanno le cose, oggettivamente. Il M5S non è certo lì per mediare mi pare. Sono anch’io sicura che ci siano anche brave persone dentro (come c’erano nella Lega e ci sono ancora, io credo). Però il loro stile non è molto diverso da quello di berlusconi e co.: “i giornalisti sono tutti contro di noi e noi non ci parliamo” (berlusconi: i giornali sono tutti di sinistra),  “i politici sono una schifezza e noi ripuliremo il parlamento” (berlusconi: noi siamo i nuovi, eletti dal popolo, quello che il popolo vuole) “le regole per noi non valgono e non c’importa nulla che ci debba essere un governo”(berlusconi: il parlamento è una gabbia che ci impedisce di governare),… Non vedi anche tu delle pericolose analogie? Con un’aggravante: Berlusconi era lì per difendere i suo interessi personali, loro credono (alcuni di loro) di essere lì per salvare il mondo (o almeno l’Italia) e questo è molto molto più pericoloso!

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> Vedi che sei tu che demonizzi. Io lo so che Berlusconi è quello che tu dici, ma non riesco a credere di poter descrivere in questo stesso modo tutti i suoi elettori. Non posso credere che un terzo degli italiani (a volte sono stati quasi la metà) siano gangster senza scrupoli. Nemmeno tutti i parlamentari del PDL sono gangster senza scrupoli. Quindi non era Berlusconi l’interlocutore credibile, ma non si poteva non fare i conti con il suo elettorato. Per spostarlo, ma anche perché è giusto non demonizzare l’elettorato della controparte.
Comunque abbiamo già dato: con Berlusconi non si deve parlare, sono stradaccordo (e lo è anche Bersani). Come si fa dunque? Perché ti sembra così negativo che Bersani ci provi? Lui sta facendo il suo dovere. Ha avuto un “ampio mandato” come si dice e fa quello che ritiene (e io, per esempio, sono d’accordo con lui) il suo dovere: provare a non precipitare l’Italia in un baratro. Cercare almeno di fare con questo governo (ci sarebbe un governo di minoranza se Grillo lo volesse) le cose più importanti, i famosi otto punti. Hai notato che anziché concentrarsi sulla validità o meno degli 8 punti tutti dicono che avrebbe dovuto dirli prima? Ma la gente l’ha letto il programma prima del voto? C’erano – credo tutti, ma sicuramente molti – nel programma.

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> Anche qui mi sono spiegata male. Non è sui giovani del M5S che sparo. Volevo dire che ci sono moltissimi giovani anche nel PD (li ho contati, non sono poi molti di più i giovani del M5S di quelli del PD, inoltre nel PD ci sono più donne e il leader è più giovane di quello del M5S). Volevo che a quei giovani venisse dato quello che spetta loro. Anche qui la trovo un’ingiustizia che a un giovane che ha lavorato seriamente, solo perché non parla con arroganza e prepotenza, solo perché fa il proprio lavoro senza considerarsi un eroe non venga attribuito valore. No, non penso che Grillo riuscirà a dirigerli come automi. Non lo pensa nemmeno Bersani. Per questo sta facendo quello che fa. Perché spera e crede che ci sia spazio per un dialogo, nonostante Grillo.

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> Come fai a essere così sicuro? Io non lo ero e continuo a non esserlo. Ci sono i delusi di destra che forse avrebbero votato Renzi (ma perché non hanno votato Monti?) e non sono stati disposti a votare Bersani (ma a me Bersani non mi sembra un pericoloso bolscevico, a te si?) perchè sono convinti che una singola persona (Renzi contro Bersani) faccia la differenza, ma questi, mutatis mutandis, ci sono anche a sinistra. Quindi avremmo perso i voti di quelli di sinistra (anche se Renzi milita nello stesso partito di Bersani, un vero partito, un partito in cui il segretario conta, ma non decide da solo). Sarebbero stati più quelli guadagnati di quelli persi? Non lo so. Io penso di no, ma non lo so.

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> Sì anch’io non vedo tante vie d’uscita se il M5S continua nella sua politica. Però io sono contenta che Bersani ci provi. Non capisco bene cosa ci avremmo guadagnato se si fosse dimesso. Perché avrebbe dovuto dimettersi? Ha la maggioranza alla Camera, è il primo partito d’Italia (ah, Grillo bara, ci sono i dati, non che importi molto, ma è sempre per via della “politica ingannevole”, il PD è il più votato). Perché non si deve dimettere Monti? Berlusconi? E anche Grillo (oops dimenticavo, non si può dimettere, non è ne segretario, né parlamentare). Ma in ogni caso, cosa c’avremmo guadagnato io e te?
Io penso che Bersani deve sfidare i parlamentari del M5S come sta facendo. Gli 8 punti sui quali propone di avere la fiducia sono quasi tutti presenti nel M5S (anche se in modo un po’ più fumoso) e sono assolutamente inaccettabili per la destra. I parlamentari del M5S devono prendersi la responsabilità di mandare di nuovo al voto senza neanche una riforma elettorale. Possono evitarlo. Se non lo evitano la colpa non può essere data a un altro. Non ti pare?

Per concludere: comunque vada a finire, penso che sarebbe nostro dovere continuare a occuparci in prima persona del destino dell’Italia. Quindi ti ringrazio, e non è retorica, per avermi costretta a misurarmi con una visione diversa dalla mia pur provenendo da un background così vicino. E’ importante capire. Cosa ce ne faremo quando e se avremo capito (qualcosa di più)? Non lo so. Ma sono assolutamente convinta che capire sia un passaggio indispensabile, necessario e non sufficiente (come direbbe un matematico).

A risentirci

Silvia 

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